Home / Crisi e futuro

Crisi e futuro

23 Aprile 2012

Promozioni e incentivi si rincorrono, così come nuovi modelli dallo spirito verde e dal design sempre più accattivante, ma dal mercato delle auto stentano ad arrivare notizie positive. Ne abbiamo parlato con il dott. Francesco Maldarizzi, amministratore dell’omonimo Gruppo presente con diverse concessionarie in Puglia, Basilicata e Toscana, nonché presidente Federmotorizzazione di Bari e vicepresidente a livello nazionale. “Se la crisi nel settore automotive si è manifestata a partire dal 2009, in concomitanza con quella più ampia dell’economia italiana ed Europea, ad oggi molti elementi non fanno che impedire una reale ripresa se non aggravare la crisi in atto”, esordisce il presidente del Gruppo Maldarizzi Auto.

È lui stesso a sottolineare come i segmenti che da soli rappresentano circa il 60% delle vetture vendute nel nostro Paese (utilitarie e compatte), sono gravati da un carico fiscale che si aggira attorno al 40%.“E’ un po’ ciò che avviene con il prezzo del carburante, su cui le accise incidono per percentuali elevatissime, superiori al 70%, vanificando, di fatto, qualsiasi beneficio proveniente da eventuali abbassamenti del prezzo del greggio”, continua. Le cose peggiorano quando si sale nei segmenti superiori, i cosiddetti premium gravati anche dal superbollo, unico caso nell’intera Europa.

Eppure, quando si tratta di vetture prestigiose e di grossa cilindrata, il problema inizia a diventare anche psicologico – sottolinea Francesco Maldarizzi- il tam tam mediatico degli ultimi mesi ha inculcato la pericolosa equazione che fa corrispondere auto di alto livello ad evasori fiscali. Anche coloro che sono in regola con il fisco e potrebbero permettersi un prodotto di categoria premium, quindi, sono disincentivati ad acquistare pena essere indicati quali parassiti della società”. Imposte e balzelli per chi si mette alla guida non finiscono qui.

Il costo per il passaggio di proprietà può superare la cifra di 1.500€, la cui componente predominante è rappresentata dalle tasse, mentre in altre parti d’Europa questo costo raggiunge difficilmente un quinto di questo valore. E per chi deve chiedere un finanziamento o acquistare in leasing, la faccenda si complica in modo smisurato. “Per non parlare dell’RC auto – riprende Maldarizzi- un fatto ancora più assurdo se consideriamo che si tratta di un’assicurazione obbligatoria. In alcune zone dello Stivale può toccare i 2.500 anche per un’utilitaria, dato che in parte spiega come proprio in Italia vengano stimati non meno di tre milioni di veicoli su strada dotati di contrassegni falsi”. Del resto, colpire gli automobilisti è quanto mai semplice: difficile fare a meno di un’auto per raggiungere la sede di lavoro; salvo che nei centri cittadini, è sotto gli occhi di tutti come i mezzi pubblici siano del tutto insufficienti.

Fonte: Articolo Speciale Auto – Repubblica 22.04.2012