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Quando l’auto è un “nido d’amore”, non solo a San Valentino

14 Febbraio 2014

Diciamolo pure senza mezzi termini: San Valentino è la festa più commerciale che ci sia.
Ma a prescindere, molti credono nella vera natura della ricorrenza: il santo patrono di Terni protegge gli innamorati.
E dunque largo a smancerie, regali, fiori, gioielli, cioccolatini ed altre nefandezze.
Largo anche a teneri tête-à-tête, certo più piacevoli.
Inutile negarlo, gli approcci iniziali avvengono quasi sempre in auto: teatro delle prime frasi d’amore, quando, per necessità, diventiamo poeti da strapazzo. Di sguardi languidi, da pesce lesso, nell’illusione vana di somigliare a Rodolfo Valentino o Rita Hayworth. Di carezze maldestre, da novelli polpi, mentre cerchiamo di conoscere l’altro. Di baci rubati che ci fanno toccare le stelle, anche se sembriamo cozze attaccate allo scoglio. Insomma, di passione.
È risaputo: incontri amorosi ed automobili vanno spesso a braccetto.
Suvvia, chi in gioventù non ha adattato, all’occorrenza, la macchina ad alcova?
Certo il più delle volte piccola, scomoda e magari senza aria condizionata. Ma pur sempre talamo felice di notti magiche.
Pensateci, si può dimenticare il primo amore. Mai la prima auto.
Valle a capire certe cose.
Comunque, sia stata o meno il vostro nido, l’auto serve sempre.
Anche adesso che la usate solo per viaggi e spostamenti.
Allora perché non fare, o farvi, un regalo per San Valentino?
Basta poco: un salto da Motoria o Millenia per accendere i motori e, chissà, risvegliare antichi ardori.
Di sicuro l’alcova, pardon, l’auto giusta la trovate.
E se per caso qualcuno di voi ha figli che bramano la prima automobile (e non solo quella), niente paura: Maldarizzi non è sicuramente Cupido e, di certo, ha anche le due posti. Ad ogni modo, buon San Valentino a tutti.

S.S